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Spazi che si aprono, barriere che cadono: SportUP corre a Verona

Dal parkour al tennis, dalle danze urbane al multisport per bambini: il progetto Uisp trasforma la provincia in una palestra inclusiva

 

In città, nei quartieri e nei comuni della provincia: è così che SportUP ha preso forma anche a Verona. Un progetto pensato non solo per aumentare l’attività motoria tra i più giovani, ma per intercettare chi ne resta spesso escluso: adolescenti che non si riconoscono nello sport competitivo, famiglie in difficoltà economica, bambine e bambini che vivono in contesti dove mancano occasioni e spazi adeguati.

Sostenuto da Sport e Salute, SportUP è oggi attivo in 17 regioni e 18 città italiane. La proposta Uisp Verona si è costruita con una strategia precisa: andare a colmare i vuoti, scegliendo aree della provincia dove l’offerta sportiva era scarsa o assente. “Abbiamo cercato di abbattere barriere sociali, economiche e culturali – spiega Simone Picelli, referente locale del progetto – creando un’offerta gratuita, varia e accessibile in rete con le associazioni sportive locali”.

Da marzo a fine luglio, oltre 100 ragazze e ragazzi hanno preso parte ad attività settimanali completamente gratuite, pensate per differenti fasce d’età. Tra le discipline attivate ci sono parkour, tennis, arrampicata, basket, atletica, pattinaggio, danza hip hop e pole dance, con percorsi propedeutici per i più piccoli e avviamento allo sport per i preadolescenti.

In particolare, il centro sportivo di Ronco all’Adige è diventato un punto di riferimento per il parkour e il tennis, accogliendo bambini dai 6 ai 12 anni in spazi sicuri e stimolanti. Le palestre cittadine invece ospitano le attività dedicate alla danza: dai corsi di pre-danza per bambine di 3-5 anni a quelli di hip hop e danza moderna per adolescenti, con particolare attenzione alla costruzione di fiducia e all’espressione corporea.

Prima della pandemia, quasi l’80% dei bambini tra i 6 e i 10 anni dichiarava di praticare sport esclusivamente in spazi chiusi e in contesti strutturati, come palestre e centri sportivi. Una tendenza come questa rende l’accesso all’attività fisica particolarmente difficile nei territori dove tali strutture sono scarse o assenti. Anche nelle regioni del Nord, la carenza di offerta nelle aree più periferiche o rurali della provincia può generare esclusione, soprattutto per chi non ha risorse o mezzi per spostarsi. SportUP interviene proprio qui: dove c’è meno, ma il bisogno è alto. L’approccio è quello della cittadinanza sportiva, che mette al centro il diritto al movimento, la relazione e il benessere psico-fisico, grazie alla collaborazione con realtà sportive del territorio come Polisportiva Adige SSD, Sport Lab SSD, Verona Sport Lab SSD, Nuova Guarino ASD, Diaita ASD e al sostegno delle amministrazioni locali.

Oltre alle attività in corso, il comitato è stato presente anche a eventi di promozione come Sport Expo, per continuare a raccontare e allargare una proposta che vuole restare nel tempo. “Stiamo lavorando perché queste attività non siano un episodio, ma un seme per costruire un’offerta sportiva più equa e stabile nel territorio”, conclude Picelli.

A Verona come altrove, SportUP dimostra che come lo sport possa essere accessibile quando è pensato ascoltando i bisogni specifici di persone e territori. Così, pensandolo in rete con le altre dimensioni della vita di una comunità, uno sport che diventa effettivamente per tutti e tutte può cambiare le cose. (Lorenzo Boffa)